Come muoversi in caso di infermità, malattia o temporaneo impedimento
e la necessità di vendere o acquistare casa o di gestire un’impresa.

La vendita o l’acquisto di una casa, la gestione della propria impresa come qualsiasi altro atto dispositivo sul proprio patrimonio, si complicano improvvisamente in caso di infermità, malattia o, come può accadere a chiunque, in caso di un impedimento che blocca a casa o in strutture sanitarie, tale da non consentire di recarsi fisicamente presso lo studio notarile o di esprimere in modo chiaro la propria volontà.

La funzione del notaio è anche quella di dare risposta a tali problemi, incontrare le esigenze personali, salvaguardando gli interessi delle parti nel rispetto della legge.

Ogni impedimento va valutato ad hoc, in modo da risolverlo al più presto e con gli strumenti giuridici più opportuni.

Ancora, se una delle parti non potesse o non sapesse sottoscrivere, fosse muta o sordomuta oppure fosse cieca, potrebbe compiere atti del suo patrimonio?

In ogni caso la legge notarile consente a queste persone di compiere atti dinanzi al notaio, previo il rispetto di determinate formalità.

Ma prima di iniziare, lascia che mi presenti.
Sono il notaio Alessandro Fontana, socio di NF Notai, e opero presso la sede di Marineo e la sede di Via Libertà 86 di Palermo, due delle nostre 8 sedi siciliane.

Ogni giorno in NF Notai ci offriamo come guide esperte, aggiornate e sempre attente nel far sì che chi ci incontra si senta ascoltato, a proprio agio nel porre qualsiasi domanda, ben informato sui suoi diritti e i possibili impatti delle sue decisioni e sicuro che otterrà risposte esaurienti e soluzioni sempre in grado di porre al centro i suoi desideri e intenzioni.

Per questo ci impegniamo, sia in presenza (durante le nostre consulenze) che negli articoli del magazine che stai leggendo, a rendere comprensibili e alla portata di tutti anche i concetti legali più complessi, utilizzando un linguaggio semplice e diretto.

È giunto il momento di scendere nel dettaglio di questo delicato argomento, del quale mi auguro di fornirti preziose informazioni.

Iniziamo!

Sulla difficoltà di compiere personalmente, in specifiche circostanze, atti dispositivi del proprio patrimonio, in questo articolo scoprirai:

I più comuni scenari.

Chi si trova a casa o in ospedale perché impedito da una frattura o una malattia temporanea, può comunque continuare a gestire il suo patrimonio.

Il notaio può recarsi, insieme alle altre parti, presso il luogo dove si trova l’infermo e consentire a questo e alle altre parti dell’atto di compravendita di concludere l’affare. 

Se le altre parti non potessero recarsi nel luogo ove si trova l’infermo?

Il solo notaio potrebbe recarsi dall’infermo e ricevere una procura funzionale alla stipula dell’atto presso lo studio notarile.

Se l’infermo avesse una limitata capacità di intendere o addirittura fosse totalmente incapace di intendere e di volere per anzianità, malattie o perché congenita?

La legge tutela i soggetti con limitata o assente capacità di intendere e volere mediante la volontaria giurisdizione. Di che si tratta?

Cosa è la volontaria giurisdizione.

La volontaria giurisdizione è l’insieme delle autorizzazioni e degli interventi dell’autorità giudiziaria, rivolti ai soggetti in questione o a minori (i quali acquistano la capacità d’agire solo al diciottesimo anno d’età).

Se la persona si trova in uno stato di incapacità d’intendere e di volere, è necessario fare ricorso all’autorità giudiziaria per la nomina di un tutore che possa rappresentarla e curare gli interessi dell’incapace. Invece, a curare gli interessi del minore di età sono per legge i genitori, i quali hanno la responsabilità genitoriale.

Chiaramente tra gli interessi da curare vi rientra anche la vendita o l’acquisto di un immobile e la gestione della propria impresa.

In questo caso, trattandosi di un atto di straordinaria amministrazione, è necessario ricorrere al giudice affinché l’autorità giudiziaria valuti la convenienza dell’affare per l’incapace o per il minore che, ricordiamo, acquista la capacità d’agire solo con la maggiore età.

In caso di esito positivo, l’autorizzazione del giudice sarà utilizzata per il compimento dell’atto notarile. 

Come ottenere l’autorizzazione per compiere un atto.

Per ottenere l’autorizzazione al compimento dell’atto notarile ci si deve chiedere chi deve presentare il ricorso al giudice.

Sia per l’incapace sia per il minore, il ricorso per ottenere l’autorizzazione a compiere l’atto notarile, detto appunto ricorso di volontaria giurisdizione, può ugualmente essere presentato da uno dei seguenti due soggetti:

  • il primo può essere il tutore o i genitori del minore, tramite un legale con obbligo di seguire l’iter da lui indicato;
  • in alternativa, può essere lo stesso notaio, incaricato di stipulare l’atto notarile, a presentare il ricorso finalizzato a ottenere l’autorizzazione del giudice. In tale ipotesi, il notaio ha un iter procedurale diverso rispetto a quello ordinario del legale.

Cos’è l’amministrazione di sostegno.

Se la persona è parzialmente capace di gestire i suoi interessi e ha difficoltà o non è in grado di compiere gli atti di maggior importanza economica, vi è uno strumento atto a garantire l’autonomia della persona, limitandone la capacità solo per il compimento di determinati atti, ritenuti appunto di maggior rilievo, come acquistare o vendere un immobile oppure gestire l’impresa.

Lo strumento è l’amministrazione di sostegno. L’amministratore di sostegno è nominato dal giudice su richiesta dello stesso interessato o su richiesta di parenti vicini all’interessato. Con il decreto di nomina, il giudice indica cosa l’amministrato non può compiere da solo e quindi necessita dell’amministratore.

Nel caso in cui il decreto indichi gli atti di straordinaria amministrazione tra gli atti che l’amministrato non può compiere da solo, allora è necessaria un’autorizzazione specifica del giudice per poter procedere con una compravendita d’immobile o con la gestione dell’impresa. Quindi, si aprono le due strade come sopra indicate. Il ricorso di straordinaria amministrazione può essere presentato dall’amministratore o dal notaio incaricato alla stipula del contratto stesso.

Cosa è cambiato con la riforma in vigore dal 28 febbraio 2023.

Il 28 febbraio 2023 è entrata in vigore la riforma sulla volontaria giurisdizione, assegnando al notaio un ruolo di grande delicatezza nella protezione dei soggetti incapaci e in tema di beni ereditari.

Come evidenziato in questo post-it che abbiamo preparato per te, tale riforma attribuisce al notaio la competenza ad emettere le autorizzazioni in materia di volontaria giurisdizione di cui abbiamo parlato sopra. Inoltre, lo stesso notaio avrà il potere di emettere il provvedimento di nomina dell’interprete per la parte sorda  o sordomuta che non sappia leggere.

Quindi in base alla nuova riforma in vigore, si introduce un sistema a doppio binario per l’emanazione delle autorizzazioni in tema di volontaria giurisdizione. Così le parti saranno libere di rivolgersi, alternativamente, al notaio o al giudice.

L’unico elemento fondamentale per rivolgersi direttamente al notaio, piuttosto che al giudice, per l’autorizzazione di volontaria giurisdizione è il conferimento dell’incarico alla stipula dell’atto notarile. Infatti, il notaio, al quale ci si rivolge per l’atto, è lo stesso abilitato al rilascio dell’autorizzazione.

L’autorizzazione emessa dal notaio per essere valida deve essere comunicata, a cura del notaio, alla cancelleria del tribunale che sarebbe stato competente al rilascio della corrispondente autorizzazione e al pubblico ministero presso il medesimo tribunale. 

Infine, l’autorizzazione emessa dal notaio acquista efficacia decorsi 20 (venti) giorni dalle notificazioni senza che vi sia reclamo. Inoltre, in qualsiasi momento il giudice può modificare o revocare l’autorizzazione emessa dal notaio, ma restano salvi gli acquisti immobiliari fatti in buona fede dai terzi.

Conclusioni

La famiglia NF Notai, nella sua interezza, è sempre a disposizione per rendere facili e funzionali le scelte che ciascuno si accinge a prendere in momenti di difficoltà personale e soprattutto per aiutare i propri cari che si trovano in situazioni critiche di salute.

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